mercoledì 18 febbraio 2015

Apotheon: la recensione

Ringrazio Allen che mi sta spingendo a scrivere questo articolo che altrimenti guarda ve lo raccomando proprio.
Buongiorno, cari lettori del blog. Mi fa ridere come ai tempi aprì il blog per parlare di roba brutta, soprattutto videogiochi (come tipo TUTTI quelli che conoscono l'AVGN, per dire) e alla fine lo abbia reso un blog di fumetti/film/quel cazzo che mi pare a tutti gli effetti.
Però ogni tanto devo tornare alle origini. Devo parlare di qualche gioco che mi ha colpito, devo rendervi partecipi di quella che è la mia vita videoludica. Perché si, lo dico io e voi siete qui per questo, quindi HEY.
bacini bacioni.
"Ma signore del blog, da dove ha preso l'immagine messa qui sopra?"
Semplice, piccolo Tommy: è la mappa di Apotheon, un gioco action-RPG platformico (ho preso la definizione papale papale da wikipedia perché negli scorsi giorni mi sono reso conto di non sapere come descriverlo) ambientato nella Grecia antica e con uno stile grafico così particolare da farlo risaltare su numerosi altri giochi simili a questo. Credo.
La storia, sinceramente, non è delle più originali: Zeus decide di sterminare l'umanità, ormai troppo corrotta, impedendo ai suoi figli di donare i loro doni agli umani. Quindi niente animali, cibo, verde, robe e così via. Nikandreos, un giovane guerriero, non ci sta e decide di prendere una spada, uno scudo e uccidere gli dei per salvare il suo popolo.
Detto in modo molto schietto e diretto.

Lo so Tommy, lo so, ti sento fin da casa mia mentre urli "MA HANNO COPIATO GOD OF WAR!!!" e non posso fare altro che dirti:
...Ni...
Diciamo che, a mio avviso, è abbastanza palese che dopo il successo di God Of War il concetto di gioco in cui si prende e si va a decapitare dei per un qualche scopo ha preso largamente piede. C'è però anche da dire che, a differenza di Kratos che inseguiva una vendetta personale, Nikandreos sta cercando solamente di salvare il mondo: il suo è il sacrificio di un uomo che mette il suo corpo a disposizione dell'umanità intera, agendo come spada dei deboli e degli indifesi che non avrebbero altro modo per ribellarsi contro gli dei, infamoni come al solito.

Dal punto di vista grafico, Apotheon è di sicuro una gioia per gli occhi: come si capisce dalle immagini sopra, gli sviluppatori si sono preoccupati di donare al gioco uno stile grafico che ricordasse nel maggior modo possibile le pitture sugli antichi vasi greci: questo dona senza dubbio un fascino al gioco non spartito con altri esponenti del genere, visto che sinceramente a memoria non mi vengono in mente altri titoli di tale portata che abbiano utilizzato questa scelta grafica.
Un po' come l'altro gioco della Alientrap, Capsized, che giocai anni fa su Steam e che mi piacque molto sia come design che come gameplay. Ma che non finii mai.
Perché la vita è ingiusta e anche tu devi andare avanti e dimenticare il passato, Tommy, che poi diventi cieco.
(Capsized, in caso non si capisse che sono due giochi diversi)

Mentre dal punto di vista grafico ci troviamo davanti ad un prodotto ben confezionato, dal punto di vista tecnico una cosa salta subito all'occhio: i personaggi sono figurine di carta.
Avete presente quelle pagine da ritagliare che una volta mettevano nei giornalini per bambini con varie parti del corpo di un personaggio che, se unite con una puntina o altra roba, potevano ruotare per dare l'impressione del movimento?
Ecco. Apotheon è esattamente così. In ogni istante della nostra esperienza i personaggi sono finti, anche troppo finti, e a risentirne è soprattutto il sistema di combattimento che risulta lento, noioso e a volte anche impreciso (soprattutto nello scontro finale. Non scendo nei particolari per non spoilerare.).
Buona la colonna sonora, coerente con quello che appare su schermo e abbastanza in grado di farci immergere nell'azione, anche se a volte i temi musicali risultano tutti uguali e a tratti noiosi. Ma dipende sempre dal tempo passato in una determinata zona, anche perché pure le aree più grandi e spaziose difficilmente richiedono più di cinque minuti per essere esplorate completamente. 

Apotheon è di sicuro un buon gioco. Non il migliore dell'anno probabilmente (e lo spero, siamo solo a Febbraio), né il migliore del suo genere, ma di sicuro un titolo molto valido e in grado di dare una boccata d'aria fresca ai giocatori ormai sommersi da innumerevoli fps ed esperienze surival più o meno discutibili.
Ultima cosa: l'ho giocato su ps4 in quanto è gratis con il plus di questo mese insieme ad altri gioconi come Rogue Legacy e Transistor. Sapevatelo.

Si conclude qui anche per oggi, siorre e siorri. Mostratemi il vostro apprezzamento e sarà ripagato.
Forse.
Un giorno.

No non è vero non ripagherò mai l'apprezzamento, scusatemi, sono povero.

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