giovedì 28 febbraio 2013

Quattro chiacchiere su "terra due" in allegria e simpaticosità

Buonasera a tutti! No, non mi sono dimenticato del blog, solo che la mancanza di uscite interessanti si è fatta relativamente sentire. Cioè, dopo aver letto "identità segreta" e "red son", mi ci voleva un po' di riposo per riprendere il fiato...Quindi settimana scorsa ennesimo salto in fumetteria. Ormai sono compulsivo, non lo nascondo, ma mi piace! Giocare a WoW, leggere fumetti, aspettare con ansia il prossimo cinecomics (che, tra l'altro, è Iron Man 3, mica robetta)...fa molto nerd americano e mi piace un sacco così. Magari metto su la pancia e inizio a mangiare merendine, così il quadretto è completo.
Dehihi.
Comunque.
La rw mi ha di nuovo salvato la vita involontariamente, facendo uscire una serie che aspettavo da un po' di tempo e di cui mi ero totalmente dimenticato! Controsenso pazzesco, ma non posso passare le mie giornate a controllare le uscite mensili. So quando esce Superman, so quando esce Devil, sono a posto così.
Per cui, oggi vi parlerò dell'ennesimo "what if?" della DC, stavolta vecchio solo di qualche mese e non di qualche anno! Sto parlando di "terra 2", la terra alternativa del nuovo universo DC! Perché non mi bastava già il Superman nero di terra 23 o quello cazzaro dei primi anni nella nostra terra uno, ora mi devo pure beccare il Supes...ah no aspetta.

giovedì 21 febbraio 2013

Cap Corps: plz marvel, stahp

Prima di iniziare, super premessa: questo fumetto non va ASSOLUTAMENTE bene per un lettore occasionale marvel, in quanto la storia non è un granché, i dialoghi sono spessi ridotti al minimo e tutta la vicenda sembra abbastanza "buttata li". Detto questo, possiamo iniziare.
Sono mesi che aspetto questo numero da bravo "Cap fag". Come ho già detto per Punisher, non conosco tutto del personaggio, non conosco tutte le storie e non mi spaccio per il più grande esperto mondiale della vita di Steve Rogers. Ma cap mi piace, mi piace come persona, come eroe, come colori, come poteri e tutto il resto. Per cui, quando ho saputo di questo numero, una sorta di "Capitan America all stars", sono andato in brodo di giuggiole. Mi aspettavo una storia tipo "Deadpool Corps", con citazioni, riferimenti per i vari personaggi e altre cose da veri fan. Invece.....
La storia inizia con la scomparsa di Cap ancora immerso nel ghiaccio e tirato su dal popolo inuit che lo ha ritrovato nell'artico (o dov'era, non ricordo). Uno degli antichi, il Contemplatore, raduna allora svariati capitani da altrettante realtà e parte in una missione per salvare il multiverso. E non mi sto dimenticando qualcosa, l'inizio è proprio così: molto veloce, caotico, sembra messo li a caso giusto per dare inizio alla narrazione vera e propria. Il primo ad essere reclutato è il buon vecchio Steve Rogers, sebbene sia lo Steve degli anni '40 invece che quello dei nostri tempi, seguito a ruota da Bucky (ancora nel ruolo di Capitan America, ruolo che ha preso dopo la presunta morte di Steve alla fine di Civil War). Una volta raggiunta la base operativa, incontriamo gli altri membri del gruppo: USAgent (John Walker, stato cap per qualche tempo), American Dream (Shannon Carter, della terra parallela in cui c'è la figlia di Spiderman) e Comandante A (Kiyoshi Morales, bestione alto tipo due metri alla sua prima apparizione, proviene dal futuro). Dalle premesse, tutto sembra a posto, ma la storia si svilupperà in modo adeguato?



lunedì 18 febbraio 2013

Superman comunista: red son spacca i culi

Forse l'ho già detto qualche tempo fa, ma non capisco per quale motivo la DC si diverta così tanto a piazzare i propri eroi dentro dei "what if?". Giusto per chi non sapesse cosa sia un what if: un "what if?" è una serie ambientata in un universo alternativo, che mostra cosa sarebbe successo se, nella vita di un personaggio, fosse cambiato un minimo particolare. Non solo, alcuni mostrano anche come potrebbe finire/morire lo stesso personaggio, ma non è il caso del fumetto di cui voglio parlare oggi.
Dicevo. Questo è l'ennesimo "what if" targato DC, in cui Mark Millar (sempre sia lodato) ci mostra cosa sarebbe successo se la navicella proveniente da Krypton e contenente il neonato Kal-el fosse atterrata in Russia invece che nel Kansas, tra le braccia di due contadini rossi invece che tra quelle amorevoli dei coniugi Kent, da sempre esempio di vita retta, sana e all'insegna della giustizia e del buonismo.
"Superman: red son" parte da questo premessa per tessere una storia che ci mostra il nostro superuomo preferito sotto una luce diversa, a tratti quasi odiosa e oscura, ma andiamo con ordine.

sabato 9 febbraio 2013

Una "supervita": identità segreta

Credo non esista titolo in grado di rappresentare ciò che è realmente "identità segreta", il volume di Superman che sono riuscito finalmente a leggere oggi. Vi sarete forse accorti che il tono generale è diverso, non sono sclerotico o altro. Seriamente, dentro di me ho la calma esistenziale di chi deve parlare di un film drammatico/sentimentale con un significato profondo, la calma di uno che arriva alla fine di "Civil War" sconvolto per come si sono sviluppati gli eventi e per come si è concluso tutto. Emozione, non c'è altro modo per parlare di questo volume. Ma andiamo con ordine, introduciamo il tutto spiegando cos'è, in primo luogo.
"Superman: identità segreta" è un gigantesco What If, ovvero un universo alternativo in cui un eroe, in questo caso l'uomo d'acciaio, non è colui a cui siamo abituati. In questo universo, Clark Kent è un ragazzo con dei genitori con un gran senso dell'umorismo, che lo hanno chiamato così in onore del leggendario eroe dei fumetti. Dei fumetti, esatto. Superman è il supereroe che è anche per noi, ovvero un personaggio di fantasia con relativi fumetti, pupazzetti e cartoni animati. Già dalle prime pagine si nota una caratteristica fondamentale: la narrazione non si basa sui dialoghi nudi e crudi, ma sulle pagine del diario del giovane Clark, che ci parla delle sue paure, delle sue ansie, dei suoi sogni e del suo rapporto con il famoso alter-ego: ripetutamente preso in giro a causa del nome, il ragazzino non ne può più. Finché un giorno, dal nulla, scopre di poter volare e di poter fare tutte le cose che fa il vero Superman, avendone tutti i superpoteri: vista a raggi x, super forza, supervelocità ecc.

mercoledì 6 febbraio 2013

I miei 5 personaggi dei fumetti preferiti. Niente più, niente meno

Finalmente, come da titolo! Devo essere onesto, stavo già scrivendo l'articolo precedente quando ho deciso di eliminare tutto e sostituirlo con questo. Sulla tv, intanto, scorre avengers per la millesima volta, e la vedova nera che picchia occhio di falco resta inguardabile come al cinema. Comunque, fare una classifica di questo tipo non è facile. Cioè, per dire, potrei elogiare migliaia di personaggi e poi metterne uno che non ho nemmeno citato al primo posto solo perché rappresenta qualcosa per me. Qualcosa di importante. Non sarà così, sia chiaro, ma era solo un ragionamento con me stesso.
Mi piace vedere l'articolo che piano piano prende forma, è un pensiero che mi è saltato in mente solo adesso! Devo essere malato.
Prima di iniziare, lo ripeto per la non so quale volta: io non so tutto dei personaggi di cui parlerò, e lo metto subito in chiaro. Semplicemente mi piacciono per motivi vari e specifici, non roba tipo "mi piace spiderman perché è troppo figo ed è famosissimo". Faccio questa classifica anche per ricordare a me stesso per quale motivo ho iniziato a leggere i fumetti di supereroi, e ricordarmi anche l'emozione che da sempre contraddistingue questa mia passione. Spero solo di avere qualche posizione in comune con voi adorati pochi lettori.

Ok, iniziamo dal basso, che aumenta la suspance. Al quinto posto, troviamo un personaggio tornato sotto le luci della ribalta dopo un periodo passato nel mio personale dimenticatoio. L'uomo che rappresenta un intero paese, con i suoi pregi e i suoi difetti. A questo punto, direi che avete capito!

domenica 3 febbraio 2013

T'Challa lascia Hell's Kitchen: ci mancherà

Dovrebbero esistere più fumetterie come "fumettando", ovvero la fumetteria di Bra. No, sul serio, andare in quella fumetteria è come andare a casa di un tuo amico: vieni trattato bene, ridi e il gestore è gentilissimo, simpaticissimo e un sacco di altra roba issima. Non me ne vogliate, ma fare un briciolo di pubblicità a chi se lo merita fa sempre bene. Per dire.
Comunque, la trasferta è stata abbastanza proficua, sebbene non quanto mi aspettassi: purtroppo la mia sfiga mi ha impedito di mettere le mani su "Superman: red son" e su altra roba tipo il primo numero di "Cappuccio rosso e i fuorilegge", ma immagino che prima o poi mi rifarò. Forse.
Alla fine, che malloppone ho portato a casa? Da una parte robetta, ovvero "One Piece 66" e "Shaman king perfect edition 27" (preso in modo da avere il vero finale, sebbene una parte mi manchi ancora), dall'altra roba che aspettavo con ansia, ovvero "Devil: season one", graphic novel che racconta le origini del supereroe, e "Pantera Nera, l'uomo senza paura 3", con la parte conclusiva della saga di T'Challa a Hell's Kitchen. Perché lo sanno tutti, se almeno una volta nella vita non hai sostituito Devil non sei proprio nessuno.
Nel mezzo, "Catwoman 1". Come, Catwoman?
Si, per un motivo particolare: volevo accertarmi che fosse un fumetto mezzo porno. E lo è eccome, sissignore, ma ne parlerò un'altra volta, forse. Comunque, letture interessanti, sebbene One Piece ormai emozioni quanto svegliarsi il lunedì mattina per andare a fare una verifica di chimica. Ovvero ciò che accadrà domani, ma questa è un'altra storia. Detto ciò, su cosa intendo soffermarmi in questo soleggiato pomeriggio domenicale? Dai, non fate finta di non avere letto il titolo.